Il corpo politico

di Luca Nizzoli Toetti

Milano 24 giugno 2023. Corpi, solo corpi, nessuno striscione, nessun cartello, nessuno slogan. Ci sono molti modi di raccontare un pride, ma basta fermarsi a osservare i corpi per capire che quelli di per sé sono strumenti di lotta e lo sono da decenni.
Bastano i corpi esibiti, ostentati per generare un senso di fastidio che appartiene a molti anche all’interno della comunità lgbtq+ stessa.
Un “carnevale grottesco”, un’ostentazione eccessiva e inutile anche per chi alla comunità lgbtq+ appartiene.
Ci disturbano, ci affascinano, ci offendono, ci servono da specchio, sono li per rivendicare oggi come negli anni 70 che il “personale è politico”.
Questi corpi esposti erano e sono tutt’oggi strumenti di lotta, ricordano che le nostre scelte e la nostra identità non sono solo scelte personali, non posso essere confinate alla vita privata e devono essere risolte in una dimensione collettiva.
Spazio ai corpi di chi pur non violando alcuna legge, è condannato quotidianamente dalla cultura e dalla politica del pregiudizio. L’ostentazione non è quindi esibizionismo ma un atto politico.
E ritornando a quel pensiero diffuso del “carnevale grottesco”, va ricordato che il Pride non è un mezzo per ottenere diritti, ma un modo, per urlare alla propria famiglia, alla società, allo stato, “esisto!”.