COVID19 Task Force

di CARLO COZZOLI

Durante la prima ondata di COVID19 in Italia, si assiste al collasso del sistema sanitario italiano con ospedali pieni e pronto soccorsi affollati. Da ottobre 2020, nella seconda ondata di COVID, il personale medico degli ospedali è più preparato ad affrontare il virus, riconoscendo meglio i sintomi e organizzando in maniera più precisa le degenze ospedaliere. L’Azienda Ospedaliera dell’Università di Parma è stata la prima in Italia ad aver creato una task force formata da specialisti che portano strumenti da laboratorio per effettuare diagnosi precise direttamente nelle case dei pazienti più fragili, nelle RSA e negli hotel adibiti ai pazienti COVID. Tutto ciò è utile non solo per evitare un sovraccarico negli ospedali, ma anche le lunghe attese al pronto soccorso dove ci sono maggiori rischi di contrarre il virus. La squadra dell’unità mobile multidisciplinare è composta dal dottor Antonio Nouvelle esperto in ecografia clinica addominale e polmonare, dalla dottoressa pneumologia Martina Rendo ed dall’anestesista Saturno Francesco. La task force riceve dall’ospedale, la sera prima, una lista di pazienti da diagnosticare e di seguito organizza il percorso più veloce per riuscire ad effettuare il numero maggiore di interventi nel territorio limitrofo a Parma. Durante la giornata sono tante le chiamate di emergenza ed i cambi di programma. Si arrivano a svolgere anche 20 interventi in un turno di 12 ore e senza pause. E’ un continuo mettersi e togliersi la tuta protettiva nei posti più disparati: nell’atrio, sulle scale enascosti dai vicini di casa per non destare sospetti. Il racconto di una giornata di lavoro dell’unità mobile multidisciplinare dell’Ospedale di Parma durante la seconda ondata COVID19 in Italia. Lunedì 9 novembre 2020.

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