Common Place
di Cédric Dasesson
Racconta il processo di adattamento dell’uomo e della natura in un luogo e uno spazio temporale lento con una serie di intervalli leggibili come linee di rottura, elementi di cambiamento. Partendo dalle tracce genetiche del popolo sardo e dai luoghi che si connotano nell’immaginario collettivo come identitari si vuole leggere tramite immagini un processo temporale ritmicamente vario che racconta delle continue forme di adattamento dell’uomo alle inevitabili trasformazioni del territorio.
Tra le prime forme di adattamento al luogo si individua il passaggio dalla condizione di vita nomade a quella stanziale, che implica la necessità di lasciare tracce, segni riconoscibili sul luogo, che viene addomesticato. La costante all’interno di questi processi di adattamento è quasi sempre la roccia, simbolo di forza, di resistenza, di ostilità ma allo stesso tempo simbolo di casa, di spazio di aggregazione come nei luoghi di culto. E’ un elemento che si può facilmente accostare all’animo del popolo sardo.
Un popolo testardo che all’interno della condizione isolana ha vissuto nella natura ostile quasi come all’interno di una rocca.
La ricerca fotografica scava tra gli elementi spesso stereotipati che connotano i caratteri fondamentali del popolo e ne raccoglie le nozioni fondamentali, tramite un’associazione diretta tra luogo e il suo utilizzo. I luoghi diventano dei grandi contenitori di informazioni, tradizioni, storie mitologiche impresse nella roccia e in parte ancora da scoprire.
Il processo di adattamento è motivo di sopravvivenza, simbolo di scelte mirate di vita in totale simbiosi con il territorio, simbolo di testardaggine nel perseverare la volontà di vivere a determinate condizioni, dettate spesso dalla natura.
Il risultato è un catalogo morfo tipologico che illustra l’evoluzione dei caratteri abitativi di questi luoghi. In questo modo è possibile confrontare e misurare i processi evolutivi degli insediamenti. Utilizzando un linguaggio quasi iconografico ho evidenziato i caratteri formali di un habitat e quindi di una società che ha vissuto per lungo tempo il complesso rapporto con il paesaggio, traucendolo in determinate forme d’uso e figure territoriali.